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Intervista di Febbraio 2005

Prof Andrea Giardina
La schiavitù nell'Antica Roma

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A quali compiti venivano adibiti gli schiavi dei Romani?

Il destino degli uomini ridotti in schiavitù era molto vario. C’erano schiavi preziosi, che valevano quanto una casa o un podere: erano solitamente individui colti, catturati nel corso delle campagne d’Oriente, che sapevano insegnare le lettere greche ai figli dei ricchi romani, oppure erano artisti di valore. Costoro erano trattati con grande cura e s’integravano facilmente nella famiglia dei padroni. Una posizione privilegiata avevano in genere tutti quegli schiavi che sapevano svolgere un lavoro privilegiato: artigiani, agronomi, medici, veterinari, ecc.
Tra gli schiavi delle grandi dimore urbane si trovava personale specializzato, per esempio cuochi o addetti a funzioni amministrative (segretari, scribi, contabili, cassieri) che si occupavano delle finanze del loro padrone. Pur non essendo liberi, individui come questi avevano un ruolo sociale superiore a quello di molti liberi di condizione povera. La loro importanza sociale, infatti, era direttamente proporzionale a quella del loro padrone. Ma le case dei ricchi erano anche affollate da un notevole numero di schiavi semplici, addetti ai servizi più umili. Nelle città, gli schiavi erano ampiamente utilizzati anche nelle attività artigianali e commerciali.
Abbiamo già detto degli schiavi impiegati nelle villae rurali (vd. sopra). Ma gli schiavi erano anche ampiamente utilizzati nella pastorizia. L’allevamento si svolgeva soprattutto negli spazi aperti: greggi e mandrie si spostavano a volte di decine o centinaia di chilometri, a seconda delle stagioni, alla ricerca di pascoli e climi favorevoli. Questi animali erano spesso affidati a schiavi: si trattava di individui pericolosi, perché si spostavano con pochi controlli ed erano armati per difendere gli animali dai banditi e dai predatori, di cui allora la nostra penisola abbondava (lupi, orsi, ecc.).
Il gradino più basso della condizione schiavile era rappresentato dagli individui che venivano inviati ai lavori forzati nelle miniere. Sottoposti a un impegno durissimo, con ritmi estenuanti, in condizioni malsane e pericolose (i crolli nelle miniere antiche erano frequentissimi), nelle miniere gli schiavi venivano consumati come il combustibile in una caldaia: in questi luoghi si rappresentava lo spettacolo più macabro e disumano del mondo antico.

 

 

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