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Prof Andrea Giardina
La schiavitù nell'Antica Roma
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A quali compiti venivano adibiti gli schiavi dei Romani?
Il destino degli uomini ridotti in schiavitù era molto vario.
Cerano schiavi preziosi, che valevano quanto una casa o un
podere: erano solitamente individui colti, catturati nel corso delle
campagne dOriente, che sapevano insegnare le lettere greche
ai figli dei ricchi romani, oppure erano artisti di valore. Costoro
erano trattati con grande cura e sintegravano facilmente nella
famiglia dei padroni. Una posizione privilegiata avevano in genere
tutti quegli schiavi che sapevano svolgere un lavoro privilegiato:
artigiani, agronomi, medici, veterinari, ecc.
Tra gli schiavi delle grandi dimore urbane si trovava personale
specializzato, per esempio cuochi o addetti a funzioni amministrative
(segretari, scribi, contabili, cassieri) che si occupavano delle
finanze del loro padrone. Pur non essendo liberi, individui come
questi avevano un ruolo sociale superiore a quello di molti liberi
di condizione povera. La loro importanza sociale, infatti, era direttamente
proporzionale a quella del loro padrone. Ma le case dei ricchi erano
anche affollate da un notevole numero di schiavi semplici, addetti
ai servizi più umili. Nelle città, gli schiavi erano
ampiamente utilizzati anche nelle attività artigianali e
commerciali.
Abbiamo già detto degli schiavi impiegati nelle villae rurali
(vd. sopra). Ma gli schiavi erano anche ampiamente utilizzati nella
pastorizia. Lallevamento si svolgeva soprattutto negli spazi
aperti: greggi e mandrie si spostavano a volte di decine o centinaia
di chilometri, a seconda delle stagioni, alla ricerca di pascoli
e climi favorevoli. Questi animali erano spesso affidati a schiavi:
si trattava di individui pericolosi, perché si spostavano
con pochi controlli ed erano armati per difendere gli animali dai
banditi e dai predatori, di cui allora la nostra penisola abbondava
(lupi, orsi, ecc.).
Il gradino più basso della condizione schiavile era rappresentato
dagli individui che venivano inviati ai lavori forzati nelle miniere.
Sottoposti a un impegno durissimo, con ritmi estenuanti, in condizioni
malsane e pericolose (i crolli nelle miniere antiche erano frequentissimi),
nelle miniere gli schiavi venivano consumati come il combustibile
in una caldaia: in questi luoghi si rappresentava lo spettacolo
più macabro e disumano del mondo antico.
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