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Intervista di Maggio

Prof. Jean-Michel David

Prof. Jean-Michel David
La romanizzazione dell'Italia

intesa come l'insieme di tutti quei sistemi linguistici, sociali e amministrativi che facevano diventare gradualmente romane le popolazioni conquistate nella penisola.


Prof. Jean-Michel David, professore di Storia dell'antichità all'Università Panthéon Sorbonne di Parigi. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui: "La romanizzazione dell'Italia", "Il Patronato giudiziario nell'ultimo secolo della Repubblica romana", "La Repubblica Romana (218-31). Crisi di
un'aristocrazia".


(1) Come si comportavano i Romani verso la classe aristocratica dei nuovi popoli assoggettati?

Roma era una città diretta da un'aristocrazia che non immaginava che le città ed i popoli alleati potessero essere governati altrimenti che da altre aristocrazie. Quando una città o un popolo veniva conquistato, le autorità romane cominciavano con l'eliminare, secondo procedure che dipendevano dalle circostanze (esecuzione, riduzione in schiavitù, rovina o semplicemente allontanamento) le famiglie ed i gruppi che erano stati loro ostili. Ma contemporaneamente intrecciavano relazioni di patronato con quelli che erano stati loro favorevoli e li appoggiavano. Così le aristocrazie locali diventavano esse stesse degli intermediari della dominazione romana. A poco a poco, alcuni dei loro membri finivano per ottenere la cittadinanza romana e per integrarsi negli ambienti politici romani.

 

(2) Cosa ne era di un nuovo « ager » conquistato nel territorio italico?

Allorché una città o un popolo veniva vinto, una parte (ma una parte solamente) del loro territorio era generalmente confiscata dallo Stato romano. Questo lo utilizzava in modi diversi. Poteva venderlo (ma i casi sono rarissimi). Poteva impiegarlo per la fondazione di una colonia e quindi dividerlo e consegnare i lotti così costituiti a dei coloni romani o italici. Poteva soprattutto affittarlo ai vecchi proprietari o a dei nuovi.

 

(3) E' possibile quantificare il numero totale di schiavi arrivati a Roma con la conquista dell'Italia?

E' possibile valutare il numero di schiavi deportati in Italia con la conquista del mondo mediterraneo (forse uno o due milioni), ma non quello conseguente alla conquista dell'Italia stessa, nel III secolo dopo la vittoria su Annibale. La loro destinazione non era più Roma. Erano dispersi nei mercati di schiavi in Italia e fuori Italia.

 

(4) Quali erano i diversi tipi di insediamento romano nel periodo della romanizzazione italica?

Si distinguono due tipi di colonie nel III e nel II secolo: le colonie romane e le colonie latine. La differenza fra le due è di tipo giuridico e non etnico. Le colonie romane erano dei piccoli insediamenti (qualche centinaio di famiglie), non troppo lontani da Roma, dove dei cittadini ricevevano dei lotti di terra non molto estesi (un ettaro al massimo). Essi conservavano il loro status e dipendevano comunque dai magistrati dell'Urbe. Le colonie romane primitive non avevano quindi autonomia. Le colonie latine al contrario erano degli insediamenti ben più importanti, da 2000 a 6000 coloni, che ricevevano dei lotti più estesi (da 4 a 10 ettari). Gli abitanti erano sia -più spesso- cittadini romani poveri, sia i italici che le autorità romane aggiungevano al nuovo gruppo. Essi costituivano una comunità civica autonoma, alleata di Roma, governata dai suoi propri magistrati. Il sistema amministrativo veniva ricalcato sul modello delle istituzioni romane e i cittadini di queste colonie godevano del diritto latino, vale a dire che, come un tempo gli abitanti del Lazio che appartenevano al gruppo linguistico latino, essi godevano dei diritti civili dei cittadini romani ma, con l'eccezione di qualche disposizione marginale, non disponevano dei diritti politici.

 

(5) La romanizzazione dell'Italia è stata sempre ottenuta in modo militare?

La romanizzazione dell'Italia non è mai stata ottenuta militarmente. Le città ed i popoli sono certamente stati conquistati in un contesto di guerra. Ma una volta fatta la pace, i vinti conservavano le loro leggi, la loro lingua, i loro costumi, etc. Da nemici diventavano alleati, anche se nel passaggio avevano perso non pochi uomini, uccisi o asserviti, e se una parte del loro territorio era stata confiscata. La romanizzazione non interveniva che in un secondo tempo, attraverso un processo di integrazione economica, politica e culturale di lunga durata che coinvolgeva più generazioni.

 

 

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